Indagini e controlli su sospetti di stalking

Nel caso in cui si sia vittime di comportamenti quali molestie, ricatti o atti persecutori (il c.d. stalking), occorre innanzitutto accertare compiutamente l’identità dell’autore di tali comportamenti, spesso solo presunta o sospettata. L’obiettivo ultimo delle indagini, una volta chiarita l’identità dello stalker, è quello di raccogliere elementi probatori in ordine all’identità del soggetto ed al compimento dei suddetti comportamenti, anche attraverso riscontri fotografici e video, da utilizzare per proporre querela ed in sede di giudizio. L’articolo 612bis c.p. stabilisce che il reato di stalking venga punito con una pena dai sei mesi ai cinque anni. La pena aumenta ulteriormente nel caso in cui a commettere il reato sia il coniuge, anche separato o divorziato, o una persona che sia o sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa e se il fatto sia stato commesso attraverso strumenti informatici o telematici. La pena aumenta sino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità, o con l’uso di armi o da persona travisata. Il delitto è punito su querela della persona molestata entro sei mesi dal fatto. La querela è comunque irrevocabile se il fatto è stato commesso con minacce e si procede d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con e quando il fatto è connesso ad un altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio. Il team della Sheridan è specializzato nel reperimento di idonee prove e testimonianze atte a documentare l’illecito ed è altresì possibile effettuare un servizio di osservazione e pedinamento successivamente alla querela sporta dalla persona vittima di stalking.